Fabien Barral, grafico

“Sono Fabien Barral. Sono un graphic designer. Sono appassionato di immagini e graphic design. Sono una casa nella campagna di Auvergne in Francia. Sono un marito e amo mia moglie. Sono un padre e amo mia figlia. Non sono i clienti con cui lavoro, sono l’arte che creo con essi. Sono ciò che creo. Creo ciò che sono.”

Così si presenta Fabien Barral, grafico/illustratore francese di una raffinatezza straordinaria, il quale cura anche un blog in cui non parla soltanto dei suoi progetti ma anche di quelli di altri e lo fa come forma di “riconoscenza” (nel senso letterario della parola) ovvero come conoscenza del lavoro altrui e gratitudine verso  quello stesso lavoro che molto spesso è fonte di ispirazione essenziale. Non a caso il blog si chiama Graphic-Exchange.

Tra i suoi lavori visibili nel blog c’è una collezione di “Stickers Muraux” (adesivi murali) per la casa, tra i quali un poster nel quale vengono elencate le sette regole che secondo Barral sono necessarie per comprendere il design e i designers.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.