Ray Gun Magazine,
copertine di Chris Ashworth

Ray Gun è una rivista alternativa di rock-and-roll, americana, pubblicata la prima volta nel 1992 a Santa Monica, in California. Guidata dal fondatore e direttore artistico David Carson, Ray Gun ha esplorato l’uso sperimentale della tipografia. Il risultato fu un caotico stile astratto, non sempre leggibile, ma incredibilmente distintivo e riconoscibile.

Questo stile è rimasto, anche dopo l’abbandono di Carson nel 1995, per merito di una serie di direttori artistici, tra cui Robert Hales, Chris Ashworth (le copertine e le pagine interne in questo post sono le sue), Scott Denton-Cardew, e Jerome Curchod….

In termini di contenuto, Ray Gun è stato notevole anche per le sue scelte editoriali. La pubblicità d’avanguardia, gli artisti musicali e le icone della cultura pop, come Radiohead, Bjork, Beck, Flaming Lips, PJ Harvey e Eminem, sono state messe in lucee guadagnandosi la copertina molto prima dei suoi più noti concorrenti. Tali scelte sono state dettate da Randy Bookasta Executive Editor e una redazione che ha incluso Dean Kuipers, Nina Malkin, Mark Blackwell, Joe Donnelly, Jeff Castelaz (che ha co-fondato Dangerbird Records) Grant Alden, Mark Woodlief, & Eric Gladstone.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.