Brr, Beata Faron

L’autrice di questo “vestito” per tazze e teiera è la polacca Beata Faron.

Chiunque sarà d’accordo sul fatto che nei freddi pomeriggi invernali non c’è niente di più gradevole che “abbracciare” una tazza di tè con entrambe le mani; non sarà di certo un piacere però se la bevanda nella tazza è troppo calda. Gli “astucci” realizzati ad uncinetto per ricoprire le stoviglie non solo scaldano le mani congelate e impediscono alla bevanda di raffreddarsi rapidamente, ma servono anche a proteggere le mani dal calore eccessivo.

Sono di lana naturale di un piacevole color caffè-cioccolato e all’interno hanno un doppio strato di silicone per evitare che scivolino insieme ad una tazza o a una teiera. L’unica limitazione è che l’astuccio di lana è adatto solo per tazze senza manici. Anche se, forse molto presto Beata Faron produrrà un’altra serie di “Brr” per tazze di quasto genere.

Naturalmente, chiunque abbia una passione per il lavoro a maglia sarà in grado di realizzare per se stesso, magari anche meglio, la stessa serie di astucci di lana. A quelli che invece non hanno questo talento piacerà sicuramente il lavoro di Beata Faron e potranno scaldarsi non solo le mani e le tazze, ma anche il cuore.

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Ulteriori informazioni nonché i termini per l’acquisto sono nella pagina personale di Beata Faron.

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Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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