Next Stop Atlantic, Stephen Mallon

La maggior parte delle persone guarda cantieri e macchine senza vedere nient’altro che cemento e acciaio. Stephen Mallon guarda e vede sia bellezza surreale sia la meraviglia della loro ingegneria. Non è un fotografo industriale solo per professione, ma anche per passione. Da adolescente in North Carolina, molto prima di diventare fotografo, Mallon andava negli aeroporti, cantieri ferroviari, siti di costruzione a scattare foto. Negli anni successivi, ha viaggiato in tutto il mondo dall’Africa al New Jersey, cercando le impronte di paesaggi artificiali e industriali.

Per più di un decennio, la New York Metropolitan Transportation Authority ha usato l’Atlantico come suo cimitero privato, facendo cadere migliaia di vecchi vagoni della metropolitana fuori da una chiatta sul fondo dell’oceano. Un crimine ambientale? Non proprio. Dal 2000 il programma crea una barriera artificiale e un habitat per la vita marina, una nuova casa per pesci e crostacei dalla Georgia al New Jersey a New York.

Stephen Mallon racconta tutto questo con una serie di splendide fotografie di questo simbolo di New York City che cammina verso la sua ultima tappa: l’Oceano Atlantico.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.