A4 papercut, Peter Callesen

A4 papercut sono opere dell’artista danese Peter Callesen.

I miei lavori di carta si basano su un’esplorazione del rapporto tra bidimensionalità e tridimensionalità. Trovo che questa materializzazione di un pezzo di carta in una forma 3D sia un processo quasi magico. Alcuni dei pezzi si riferiscono a un romantico universo di fiabe, come ad esempio il castello impenetrabile ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen, Steadfast Tin Soldier, in cui un soldatino si innamora di una ballerina di carta, e vivono in un castello. Altri “pezzi di carta” sono piccoli drammi in cui si perdono piccole figure minacciate dalla natura dei potenti. Altri ancora si rivolgono verso l’esterno, o lasciando incontrare il fronte e il retro della carta, si occupano di impossibilità, di illusioni, e di riflessioni.

Trovo il foglio di carta in formato A4 interessante per lavorare, perché è probabilmente il mezzo più comune e consumato del nostro tempo, è il formato più usato per il trasporto dell’informazione di oggi. Con la rimozione di tutto il suo contenuto, partendo da zero e utilizzando la pagina bianca e vuota dell’A4 da 80gsm come base per le mie creazioni, sento di aver trovato un materiale con il quale tutti siamo in grado di relazionarci, e al tempo stesso neutro e quindi facile da riempire con significati diversi. La carta sottile e bianca dà anche alle sculture di carta una fragilità che sottolinea il tema tragico e romantico delle opere.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.