IL, Intelligence in Lifestyle Magazine,
Francesco Franchi

IL, Intelligence in Lifstyle (mensile de Il Sole 24 Ore) vuole essere un giornale di nuova concezione che indaga i cambiamenti degli stili di vita nel mondo, trattando “soft News” come se fossero delle “hard News”.

Il design di IL, trae ispirazione dal formalismo svizzero, dalle riviste di moda, e dai periodici popolari italiani (come L’Europeo, L’Espresso) e del Nord Europa degli anni ’60 e ’70.

Infografica
Veri e propri articoli alternativi a quelli convenzionali da 8000/9000 battute.  Tutto ciò grazie alla fusione tra design e narrativa, forma e contenuto.
Il team di lavoro per la redazione di un articolo e la sua messa in pagina è costituito da un giornalista, un information designer e un illustratore. E proprio la presenza di designer all’interno della redazione (piuttosto snella, dieci persone) è divenuta una grande risorsa per ottenere risultati eccellenti come quelli che vediamo in queste pagine.

Tipografia
Sempre lo sguardo rivolto al passato ha determinato la scelta di una tipografia sans-serif, condensed, un’estetica visiva molto bold, il taglio delle immagini vicino, come detto, al formalismo svizzero. Il team di progettazione si è interrogato sull’editorial design di quel periodo e su come i giornali ne erano espressione culturale. Così la scelta dell’Akzidenz Grotesk, font elegante e atemporale e il Publico font progettato da Christian Schwartz e Paul Barnes.

La gabbia
La rivista è composta da diverse sezioni (Cover, Global, Green), ognuna delle quali ha una propria identità giornalistica e grafica. La gabbia adottata da IL è stata disegnata originariamente da Karl Gessner ed è compsta da 58 unità ognuna delle quali di 10pt. Questa permette di avere pagine da due, tre, quattro, cinque e sei colonne permettendo di mantenere, quasi magicamente, costante lo spazio di due unità tra le colonne.

In conclusione i designer sono riusciti nel loro intento: quello di progettare un giornale modulare che avesse un andamento narrativo fluttuante in modo di mantenere sempre alta l’attenzione del lettore.

Francesco Franchi, editorial e visual information designer, lavora dal 2008 come art director per IL. Prima ha lavorato per cinque anni come senior designer per Leftloft, uno studio di progettazione con sede a Milano e New York. Nel 2005, ha frequentato corsi di specializzazione in graphic design a Londra. Nel 2007, ha completato un master in disegno industriale al Politecnico di Milano, laureandosi con lode con una tesi sull’editorial design, giornalista professionista dal 2010.

Di seguito l’intervento di Francesco Franchi al Public Camp, un programma scientifico del Festival dell’Innovazione 2010.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.