I pittogrammi di Glasgow 2014,
Tangent Graphic

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i pittogrammi di Glasgow 2014 su designplayground.it

I pittogrammi per i Giochi del Commonwealth che si svolgeranno a Glasgow nel 2014 sono stati presentati la scorsa settimana dallo studio grafico di Glasgow che li ha realizzati: Tangent Graphic.

Glasgow 2014 logo su designplayground.it

Il logo di Glasgow 2014 –  ventesima edizione dei Giochi del Commonwealth – è stato lanciato nel marzo dello scorso anno da Marque. La lettera ‘G’ di Glasgow circondata da tre cerchi concentrici (o sezioni di cerchi), con il contorno rosso fisso che rappresenta il numero 20. La lunghezza delle altre linee concentriche si riferiscono al numero degli sport in programma (l’anello giallo è 17/20 di un cerchio completo), e gli 11 giorni di gara (la linea blu rappresenta 11/20 di un cerchio).

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I pittogrammi si basano sugli anelli concentrici che costruiscono il logo e utilizzano un identico spessore di linea e di spaziatura. Secondo lo studio, questo “fondamento dinamico attribuisce al pittogramma energia e movimento.

Quando Tangent è stato selezionato, dopo una lunga selezione, come design partner dei giochi Andrew Stevenson di Tangent ha dichiarato:

“Non vediamo l’ora di lavorare ad una vasta gamma di progetti per Glasgow 2014, non ultimo uno degli elementi di progettazione più atteso di qualsiasi manifestazioni sportiva di ampio respiro – i pittogrammi. Vogliamo cogliere l’unità e il movimento di ogni evento in ogni pittogramma, che riflette l’energia e l’entusiasmo dei Giochi. Lavoreremo sulla differenziazione dai pittogrammi precedenti, e mantenendo un forte legame con il marchio di Glasgow 2014. Siamo molto orgogliosi di essere al lavoro su un evento che significherà molto sia per Glasgow che per la Scozia”.

Tangente lavorerà su Art Direction, design per la stampa, digital design, project management e la fotografia per il Comitato Organizzatore di Glasgow 2014.

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via: creative review

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Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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