The 360 Project, Ryan Enn Hughes

“The 360 Project” è un progetto di Ryan Enn Hughes che esplora la terra di mezzo tra la fotografia e le immagini in movimento. Uno studio sui movimenti essenziali della danza, catturati da 48 macchine fotografiche (Nikon d700) disposte sul perimetro di un cerchio.

I movimenti dei ballerini catturati dalle macchine vengono così congelati generando immagini che simulano la plasticità tipica delle statue e al tempo stesso catturano l’essenza della danza a 360° gradi.

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“The 360 Project” è fatto di due parti – “Ballet 360” nel quale sono protagoniste le ballerine della Canada’s National Ballet School e “Krump 360” in cui figurano i ballerini di Northbuck Krump (krumping – ballare come un clown – è uno stile di danza hiphop in rapida ascesa. Di origine nella comunità afro-americana di South Central Los Angeles, California è il nuovo modulo di danza “urbana” del movimento nero, libera, espressiva e altamente energetica).

CREW
Director / Producer / Concept – Ryan Enn Hughes ryanennhughes.com
Cinematography / On Site Digital – The Big Freeze
1st AD – Darrell Faria
Gaffer – Arash Moallemi
Grip – Cavin Campbell
Makeup – Lauren Fisher
Stylist – Alexis Honce
BTS Video – Barry Cheong
BTS Photo – Melissa Tait
Production Assistants – James Kachan, Eugen Sakhnenko, Pawel Dwulit, Anne-Marie Jackson,
Craig Jewel, Nick Konieczko
Editor – Kyle Wilson
Music/Sound Design – Zelig Sound zeligsound.com
Colorist – Ryan Enn Hughes
Digital Postproduction – Ryan Enn Hughes, James Kachan
Additional Postproduction Support – Scott McIntyre

DANCE TALENT
BJ Albano
Sheldon Forde
Arsène Hodali
Amadeus Marquez
Jamari Ceasar Whittaker

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.