Anna Di Prospero, Fotografa

Nata a Roma nel 1987, Anna Di Prospero ha studiato fotografia presso l’Istituto Europeo di Design di Roma e presso la School of Visual Arts di New York. Nel 2008, è stata selezionata per “FotoGrafia-Festival Internazionale di Fotografia di Roma”, con una mostra personale alla Galleria Gallarati. Nel 2009 ha preso parte a “FotoLeggendo Festival” e ha vinto il “Prix Boutographies Exchange” che vale la partecipazione al “Boutographies Rencontres Photographiques de Montpellier 10ème edizione”. Nel 2010 è stato selezionato per il seminario internazionale di fotografia “Reflexions-Masterclass”, tenuto da Giorgia Fiorio e Gabriel Bauret. È stato recentemente premiata con il Discovery of the year («scoperta dell’anno») al Lucie Awards 2011.

“Urban Self-portrait”

Self-portraits

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.