Benetton Unhate, 72andSunny

La nuova campagna virale di Benetton si chiama «Unhate», «non odio». Il gruppo di Ponzano l’ha presentata alla stampa internazionale a Parigi. Il filo portante? «Gli odi non cessano mai grazie all’odio, cessano grazie al non-odio». Tolleranza, vicinanza tra popoli, fedi, culture, pacifica comprensione delle ragioni altrui sono i principi ispiratori della nuova comunicazione con il vice presidente esecutivo di Benetton Group, Alessandro Benetton che spiega: «Se l’amore globale rimane una sia pur condivisibile utopia, l’invito a “non odiare”, a combattere la “cultura dell’odio”, rappresenta un obiettivo ambizioso ma realistico». (fonte Corriere.it)

La campagna è ispirata alla famosa foto del bacio tra Leonid Breznev, allora presidente dell’Urss ed Erich Honecker, presidente della Germania orientale.

Che sia una provocazione è evidente, che abbia subito suscitato reazioni opposte anche. Chissà se Benetton avrà ragione oppure, come sostengono alcuni, avendo bussato alla porta di un’agenzia come 72andSunny, avrebbe potuto seguire una strada diversa senza essere in qualche modo autoreferenziale?

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.