Less and More, il design di Dieter Rams

Negli ultimi anni Dieter Rams è stato riscoperto e celebrato come uno dei designer più influenti del ventesimo secolo. Negli oltre quarant’anni trascorsi lavorando per l’azienda Braun con il suo linguaggio visivo elegantemente chiaro, non solo ha definito la progettazione del prodotto, ma anche favorito la nostra comprensione di ciò che il design è e ciò che può e deve fare. Il 20 maggio del 2012 ha compiuto 80 anni.

Dieter Rams ha creato dieci regole di progettazione più di venti anni fa. A volte indicate come “I Dieci Comandamenti”, sono tuttora altrettanto rilevanti: Il buon design è innovativo. Un buon design rende un prodotto utile. Un buon design è estetica. Un buon design aiuta un prodotto ad essere capito. Il buon design è discreto. Il buon design è onesto. Il buon design è durevole. Un buon design è coerente fino all’ultimo dettaglio. Un buon design è ecologico. Un buon design è la progettazione meno possibile.

La pubblicazione “Less and More, The Design Ethos of Dieter Rams (curata dal professor Klaus Klemp e Keiko Ueki-Polet) chiarisce la filosofia progettuale del designer tedesco. Questa nuova edizione cartonata contiene centinaia di immagini di Rams: i prodotti così come i suoi schizzi e modelli, dai sistemi stereo Braun e rasoi elettrici alle sedie e scaffalature che ha creato per Vitsoe.

Oltre alla ricca presentazione visiva dei suoi disegni, il libro contiene nuovi testi di esperti internazionali di design che spiegano come i progetti sono stati creati, descrivendo le loro qualità senza tempo, e mettendoli in contesto con l’attualità. Il lavoro di Dieter Rams rappresenta una rivalutazione contemporanea particolarmente utile alla riscoperta del funzionalismo e del razionalismo nel design di oggi. “Less and More” ci mostra le possibilità che il design apre sia per il produttore sia per il consumatore, come un mezzo per rendere la nostra vita migliore, grazie alle interessanti soluzioni funzionali che permettono di risparmiare risorse.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.