Il Braciere Olimpico di Londra 2012, Thomas Heatherwick

Il braciere olimpico di Londra 2012, Thomas Heatherwick

Il braciere olimpico di Londra 2012, Thomas Heatherwick

Il braciere olimpico di Londra 2012 è stato progettato da Thomas Heatherwick.

Al loro arrivo a Londra, ciascuna delle ducentoquattro squadre nazionali in competizione ai Giochi Olimpici ha ricevuto un oggetto speciale con inciso il nome del suo paese.

Ognuno leggermente diverso dagli altri, questi oggetti sono realizzati in rame lucido.
Durante la cerimonia di apertura un membro per ogni squadra è stato scelto per portare il prezioso oggetto all’interno dello stadio olimpico. Uno per uno, in un grande spazio al centro della folla crescente degli atleti, questi manufatti sono stati disposti come offerte, formando, come petali, un grande fiore.

Quando l’ultimo di questi petali è stato acceso dalla Torcia Olimpica, il primo ha cominciato a salire da terra portato verso l’alto su un lungo stelo sottile, seguito poi in onde circolari da tutti gli altri. Dopo circa un minuto le fiamme dei ducentoquattro petali convergevano per formare una grande fiamma unità verso il cielo, rendendo il braciere una gigantesca scultura cinetica al centro dello stadio, simbolo dell’arrivo congiunto delle nazioni partecipanti per due settimane di pacifica competizione sportiva.

Alla fine dei Giochi, il braciere olimpico si aprirà nuovamente ed ogni paese raccoglierà ancora una volta ogni singolo petalo che lo compongono. Una volta che tutti i petali saranno raccolti (ogni paese conserverà il suo petalo come ricordo di questo grande evento sportivo), il braciere cesserà di esistere. Come un fiore che sboccia solo per la durata dei Giochi, è una rappresentazione della convivenza straordinaria e temporanea che le Olimpiadi permettono.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

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Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


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