TONDO è il progetto sviluppato da Eszter Nagy per la laurea triennale in Design del Prodotto Industriale presso il Politecnico di Milano, durante l’anno accademico 2011/2012.
Il tema del laboratorio era “The pleasure of reading – Storytelling”.
Ho pensato ad un oggetto che permettesse ad adulti e bambini di raccontare le storie in una maniera nuova e divertente, interattiva.
TONDO è una sorta di orologio-teatrino-carillon illuminato, appendibile in diverse collocazioni ad es. nella cameretta dei bambini, oppure posizionabile in piedi, e si tiene anche facilmente tra le mani.
Come funziona?
TONDO è a funzionamento meccanico.
Tirando la cordicella, le lancette cominciano a girare a velocità differenti, seguendo la melodia di un carillon. Le lancette sono visibili all’interno della finestra e si fermano quando finisce la carica. Le figure magnetiche dei personaggi (intercambiabili) sono attaccate a queste lancette.
I personaggi sono tratti da tre note fiabe dei fratelli Grimm (Cappuccetto Rosso, Il pescatore e sua moglie e Raperonzolo): sarà possibile raccontare le storie “giuste” oppure inventarne di nuove, facendo interagire i personaggi delle diverse fiabe.
Anche i paesaggi-sfondo sono intercambiabili e funzionano secondo lo stesso principio. Sono posizionabili in apposite fessure e una volta inseriti, faranno da scenario ai personaggi ed alle loro storie. Inoltre, sono presenti luci gialle e blu per creare l’atmosfera del giorno e della notte. Le luci sono azionabili singolarmente o contemporaneamente e fungono anche da illuminazione notturna per i bambini. TONDO è un prototipo non ancora in produzione.
Eszter Nagy nasce a Morges (CH) nel 1988 da genitori ungheresi. Vive a Lugano prima di iniziare a studiare presso il Liceo Artistico A. Frattini di Varese, trasferendosi in Italia. Si laurea nel 2012 presso il Politecnico di Milano, conseguendo la Laurea Triennale in Design del Prodotto Industriale presso la Facoltà del Design.
Alla continua ricerca di nuove idee e opportunità in diversi paesi, crede fermamente che alla fondamentale praticità del Design, in qualsiasi campo, vada affiancato un necessario lato estetico del progetto. Ispirandosi alla teoria di D. A. Normann, crede nel lato “viscerale” del Design, negli oggetti emozionali, che smuovono l’emotività del fruitore e con i quali egli può tessere un legame piacevole e duraturo.