Lampada Doll, Ionna Vautrin per Foscarini

Una presenza calda, amichevole e rotondeggiante, da tenere sempre accanto a sé. Una nuova e luminosa abitudine da adottare nei più diversi momenti della vita domestica. Un oggetto che racconta una storia intima e affascinante, con uno stile semplice e diretto. È Doll, la piccola lampada nata dall’incontro fra la sensibilità femminile e la creatività senza confini di una giovane designer, Ionna Vautrin, con l’esperienza progettuale e la ricerca tecnologica Foscarini.

Doll si ispira nel nome e nella forma alle “Kokeshi Doll”, le bambole della tradizione giapponese: piccole creazioni artigianali in legno realizzate come oggetti ricordo, soprammobili o giocattoli per bambini, capaci di suscitare un’emozione immediata con le loro forme stilizzate. Una testa rotonda, un corpo circolare: come in questo antico archetipo orientale, anche in Doll bastano due volumi semplici e distinti per dare forma a un’idea e creare un nuovo personaggio nel panorama della casa contemporanea.

Oltre che nella forma, la testa e il corpo di Doll si differenziano nell’utilizzo di due materiali diversi per sensazioni e tradizioni, entrambi presenti nella storia e nel vocabolario tecnologico di Foscarini: il vetro soffiato e la plastica. Il primo emana una luminosità calda, magica e diffusa, inconfondibile nella brillantezza e nelle sensazioni naturali.

Il corpo in plastica, che accoglie la testa in vetro, utilizza invece il linguaggio del colore, aggiungendo alla lampada ulteriori possibilità espressive e di personalizzazione. Un anello di plastica nera traccia un segno grafico di connessione fra i due elementi ed al tempo stesso funge da supporto per la sorgente luminosa interna.

Doll non è nata per restare ferma in un posto ma per viaggiare nelle diverse stanze della casa, prestandosi a infinite situazioni e utilizzi. Sul comodino di notte, su un tavolo o una scrivania di giorno, per leggere, studiare o per aggiungere un luminoso e decorativo elemento in ogni spazio e situazione.

Compatta e portatile come un antico lume a petrolio o una moderna lampada da campeggio, delle quali ricorda un po’ la forma e la maneggevolezza, è un oggetto con il quale stabilire un rapporto versatile e personale.

La gamma dei colori proposti permette a questa piccola lampada di armonizzarsi con tanti diversi panorami domestici e stili di vita. Naturalmente elegante in verde, calda e raffinata in grigio, soft e rassicurante in avorio, oppure brillante ed estroversa in rosso: quattro tonalità che permettono a ognuno di scegliere la propria Doll ideale. La sua personalità e simpatia sono ulteriormente enfatizzate dal packaging personalizzato che la rendono ancora di più una piccola, grande idea da regalare a sè stessi o agli altri.

Ionna Vautrin

Ionna Vautrin è nata nel 1979 in Francia. Si è laureata nel 2002 presso l’Ecole de Design Nantes Atlantique. Vive e lavora a Parigi. Dal 2002 ha lavorato successivamente per Camper in Spagna, per George J. Sowden in Italia e per Ronan & Erwan Bouroullec in Francia. Allo stesso tempo ha sviluppato i propri progetti con differenti clienti: Industreal, la Tools Galerie, Wallpaper e più recentemente per Foscarini, Moustache o Super-ette. Ha aperto il suo studio nel gennaio 2011, dopo aver ricevuto il Grand Prize of the creation della città di Parigi.

Nel video seguente Ioanna come la lampada Doll è “venuta alla luce”.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.