Porthole di Martin Kastner.
Infusi ad arte

Tequila Ginger Apricot cocktail del locale Aviary

Come a bordo del Nautilus del Capitano Nemo inventato da Jules Verne ci troviamo di fronte a un oblò che in questo caso non ci mostra gli abissi dell’oceano ed i suoi abitanti, ma gli ingredienti più vari per la creazione di infusioni, cocktail, oli o tè, che galleggiano o affondano nel loro “mare”.

Una finestra su un altro mondo, un altro spazio e tempo

ecco come Martin Kastner definisce Porthole (oblò), l’infusiera circolare in vetro da lui progettata.

L’idea di Porthole è nata durante una conversazione del designer con gli chef del locale di Chicago Aviary che ne stavano preparando l’apertura. Serviva qualcosa dove far decantare i cocktail. Così gli venne in mente un contenitore che mostrasse il suo contenuto e ispirandosi all’oblò sottomarino del film di Karel Zeman, The Fabulous World of Jules Verne (1958), ha creato Porthole.

Tequila Ginger Apricot cocktail del locale Aviary
L’oblò sottomarino in “The Fabulous World of Jules Verne” di Karel Zeman (1958)

All’inizio l’infusiera è stata prodotta artigianalmente in piccola serie solo per il locale Aviary dal Crucial Detail design studio. Col tempo l’infusiera si è guadagnata numerosi articoli in riviste o blog, e tra questo anche la copertina della rivista Cucina Arts. La richiesta enorme da parte dei clienti che volevano acquistarla ha portato Martin alla decisione di adottare Porthole per la produzione.

Adattamento:
Il costo di ogni unità del lotto iniziale era più di $ 400. Al fine di rendere più accessibile Porthole all’acquisto, i componenti sono stati ridisegnati completamente per raggiungere il  target price di meno di $ 100. Il Porthole finito è lavabile in lavastoviglie, resistente e facile da usare.

Presentata su Kickstarter per raccogliere i $ 28,500 necessari per commercializzare il prodotto, Porthole ha convinto 4270 sostenitori per un totale di $736.112.
Sarà presto in vendita nella versione da 390ml in vetro temperato, plastica per alimenti (food grade Delrin) ed acciaio inossidabile, incluso il set di 3 filtri in acciaio inossidabile foto-inciso di diversa intensità ed un tappo flessibile in silicone (per sigillare il contenitore per infusi di lunga durata).

Utilizzi tipici:

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.