Saul Bass, sul design e sulla creatività

Celebriamo il novantatreesimo anniversario dalla nascita di Saul Bass riportando, oltre ai celebri manifesti, alcune sue citazioni sul lavoro e sulla creatività.

“Il design è un pensiero reso visibile” Saul Bass

“Il lavoro? È solo un gioco serio” Saul Bass

“Voglio che tutto ciò che facciamo sia bello. Non me ne frega niente se il cliente comprende che quello che faccio vale qualcosa, o se pensa che non vale nulla. Vale la pena per me. È il modo in cui voglio vivere la mia vita. Voglio fare cose belle, anche se non interessano a nessuno” Saul Bass

“Non c’è niente di affascinante in ciò che faccio. Sono un uomo che lavora. Forse sono più fortunato di molti altri in quanto ricevo notevole soddisfazione nel fare un lavoro utile, che io, e qualche volta gli altri, penso sia buono” Saul Bass

“Simboleggiare e riassumere” Saul Bass

“Accadono cose interessanti quando l’impulso creativo è coltivato con curiosità, libertà e intensità” Saul Bass

“A volte quando un’idea nasce, sei diffidente perché sembra troppo facile. Descrivi la tua idea con appellativi e frasi evasive perché non sei convinto di essa. Ma spesso, questa si rivela migliore di tutte le altre” Saul Bass

“Il fallimento è costruito nella creatività … l’atto creativo comporta un elemento di ‘novità’ e ‘sperimentalismo’, quindi ci si deve aspettare e accettare la possibilità di fallimento” Saul Bass

“Le mie prime riflessioni su ciò che un titolo di testa deve fare sono riferite alla comunicazione del mood e del plot del film; deve esprimere la trama in modo metaforico. Vedo i titoli di testa come uno strumento di condizionamento del pubblico, in modo che quando effettivamente il film inizia, gli spettatori hanno già stretto un legame emotivo con esso” Saul Bass

“La fonte più stimolante per una soluzione ad un problema viene dal problema stesso. Questa è la fonte: il vero problema definisce la soluzione. È quando si guarda ciò che fanno gli altri che si è inclini a trovare una risposta stereotipata al proprio problema. Ogni problema contiene elementi unici. Nessun problema è esattamente come tutti gli altri. L’unico modo possibile di trovare una buona risposta è quello di comprendere chiaramente la questione. Non è possibile trovare la risposta utilizzando la risposta di qualcun’altro a un’altra domanda. Non sto nemmeno dicendo che questo è male. È semplicemente falso. Non è tanto una questione morale. Semplicemente non funziona!” Saul Bass

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.