Agli inizi del 1900 il mercato della bicicletta stava soffocando nel suo stesso successo. A quel tempo, ci furono centinaia, alcuni dicono migliaia, di aziende ciclistiche nei soli Stati Uniti. Mentre il fenomeno ciclismo era una nuova mania in tutto il mondo, la forte concorrenza tra i rivenditori di biciclette, fabbricanti, grossisti e distributori del mercato americano significava un costante aumento dei marchi che stavano diventando sempre più preziosi.
I fregi delle biciclette (head badges) cominciarono a diventare l’elemento distintivo attraverso il quale il fabbricante dava un’identità al proprio prodotto. Non si trattava soltanto di utilizzare il fregio per indicare il nome della casa produttrice, ma soprattutto per evocare la forza, la bellezza o il valore aggiunto che la bicicletta conferiva al suo proprietario: un uomo qualunque in sella a quella bicicletta poteva diventare libero, potente, protetto da un’aurea. Con un distintivo fantasioso, non si trattava semplicemente di andare in bicicletta ma qualcosa di più. Stavi pilotando una Zephyr o una Whirlwind (tromba d’aria), o eri al comando di una Silver King. Eri un cowboy o un ranger dello spazio, o un personaggio Disney.
La lavorazione dei fregi diventò così un’arte: alcuni venivano dipinti, altri realizzati con metallo acidato (ottone, rame, alluminio, zinco, acciaio inossidabile, argento, persino oro), in alcuni venivano innestate pietre preziose come diamanti o rubini, altri erano stampati in plastica o intarsiati.
Purtroppo, con poche eccezioni per i mercati asiatici ed europei, il periodo di massimo splendore del fregio per le biciclette si concluse entro la fine del 1970.
Oggi, i fregi distintivi della bicicletta sono comunemente ridotti ad una decalcomania di base o adesivo mylar. Ma i vecchi originali vengono nuovamente apprezzati. Ora rivivono in collezioni, anche se non sono più attaccati alle bici meravigliose che una volta annunciavano con tanto orgoglio.
Bikegeek29 nel suo album di flickr ne ha messi insieme circa 400 e quelli che vedete in questa gallery sono soltanto una piccola selezione della sua raccolta.