Solarium, William Lamson

Progettato e costruito dall’artista William Lamson, Solarium è una serra funzionale con finestre realizzate con zucchero caramellato (e vetro) allo Storm King Art Center di Mountainville, New York.

Ispirato alla cabina nel bosco di Henry David Thoreau, Solarium fa riferimento a una tradizione di avamposti isolati progettati per la riflessione. Sulle sponde del lago Walden nei pressi di Concord, in Massachusetts, tra il 1845 e il 1847, Henry David Thoreau si stabilì, in una capanna tra i boschi,  lontano e isolato dal mondo, con l’intenzione di sperimentarsi in un ambiente ostile lontano dalla civilizzazione, come su di una nave a scrutare un orizzonte più lontano.

“La superficie della terra è morbida, atta a ricevere l’impronta dei piedi umani; così sono i sentieri che la mente percorre. Come devono essere logore e polverose le strade maestre del mondo e quanto profondi i solchi della tradizione e della conformità! Io non desideravo fare un viaggio in cabina, ma stare davanti all’albero maestro, sul ponte del mondo e vedere più distintamente la luce della luna fra le montagne. Adesso non ho nessuna voglia di scendere sotto coperta. Imparai questo, almeno, dal mio esperimento: che se uno avanza fiducioso in direzione dei suoi sogni e cerca di vivere la vita che si è immaginato, incontrerà un inatteso successo nelle ore comuni.” (Da Walden. Ovvero la vita nei boschi di Henry David Thoreau)

Come Thoreau anche Lamson ha voluto creare un piccolo rifugio immerso nel verde della natura, caratterizzato da vetrate dai colori caldi che attraversate dalla luce del sole conferiscono al luogo un’atmosfera mistica e rilassante.

L’edificio è composto da 162 finestre ciascuna delle quali è realizzata con zucchero cotto a diverse temperature e poi sigillato tra due lastre di vetro. La cabina funziona sia come una serra sperimentale, vi crescono infatti tre specie di alberi di agrumi in miniatura, sia come ambiente meditativo. Durante i giorni caldi, un pannello su ciascun lato può essere aperto per consentire la ventilazione naturale, per regolare la temperatura e mantenere lo spazio freddo. Mentre nei giorni più freddi, i pannelli vengono tenuti chiusi per mantenere l’interno caldo.

Video di Kate Barker-Froyland

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.