C’è chi sostiene (a ragione secondo noi) che La Mobilità Nuova sia l’unica mobilità possibile e desiderabile, la sola in grado di soddisfare le esigenze di spostamento dei cittadini in modo razionale, ovvero sicuro, efficiente ed ecologico.
Ed è anche quello che devono pensare al Comune di Pesaro per aver avviato il progetto della prima Bicipolitana in Italia, comprensiva di più di 65 km di piste ciclabili, al fine di rendere più facile e interessante lo spostamento dalle zone periferiche della città alla spiaggia e al centro. Si tratta di una metropolitana di superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette.
Lo schema utilizzato è quello delle metropolitane di tutto il mondo (ideato nel 1931 da Harry Beck) dove le diverse linee sono segnalate con colori e nomi differenti che indicano la direzione della pista stessa. Così il ciclista può seguire il tragitto lungo il fiume Foglia che da Piazzale Cinelli, passando per via Canale, il Ponte del Foglia e Lungofoglia delle Nazioni, arriva fino a Baia Flaminia. Oppure è possibile attraversare il tratto sul lungomare di viale Trieste fino a Fosso Sejore. Per i più allenati esiste anche una pista ciclabile che collega la città di Pesaro con quella di Fano che garantisce una piacevole pedalata allietata dal panorama della costa adriatica.
Il progetto comprende anche piste ciclabili che collegano le zone periferiche tra loro e con il centro, ad esempio il tragitto che va dal parco Miralfiore al quartiere di Villa San Martino e vari tratti nei quartieri Celletta e Villa Fastiggi. La definizione dell’immagine coordinata e prime applicazioni è stata curata da Camilo Rocca.






Per cittadini e turisti è inoltre da tempo attivo il servizio di bike-sharing “C’entro anch’io”, per incentivare la mobilità sostenibile anche in favore di chi arriva da quartieri periferici o con bus/treno/auto: mediante una semplice iscrizione è consentito il prelievo e l’utilizzo del mezzo in modo gratuito, dalla stazione, dal mare, dalla principale fermata dei tram, dal parcheggio scambiatore di San Decenzio.
fonte: urbancycling