Andaluz, quando l’immagine coordinata è surreale

Andaluz è uno studio cinematografico brasiliano che si occupa di produzione, direzione e correzione del colore. In questo studio si sviluppano, si producono e si dirigono i progetti con una sperimentazione costante e con occhi critici per le storie, le immagini e le emozioni.

Il nome Andaluz deriva dal cortometraggio surrealista Un chien Andalou (Un cane andaluso) di Louis Buñuel e Salvador Dalí, una sperimentazione cinematografica audace e non scontata del 1929.

Per rappresentare questo approccio nonsense — ispirato all’automatismo psichico e all’associazione casuale di immagini tipica del surrealismo —, è stata creata una figura frutto di un mix tra una sedia a dondolo e una lettera A con la testa di cavallo, la quale è stata poi declinata nelle varie applicazioni dell’immagine coordinata.

Art Director: Eduardo Mattos
Illustratore: Kakofonia (Grazie)
Designers: Eduardo Mattos, Luisa Borgia, Rodrigo Saiani, Gustavo Saiani
Coders: Gustavo Saiani, Luisa Borja

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.