Erik Ravelo, Los intocables

“Los intocables”, o Gli intoccabili, è un progetto fotografico choc realizzato nel 2012 dal fotografo cubano Erik Ravelo (lo stesso della campagna Unhate di Benetton a cui abbiamo dedicato un post) insieme al direttore artistico brasiliano Daniel Ferreira per Fabrica, con lo scopo di sensibilizzare la coscienza umana sulle differenti forme di violenza a cui sono sottoposti i bambini nelle società contemporanee.

Le immagini aggrediscono lo spettatore con la stessa crudeltà che gli adulti usano sui bambini, gli interlocutori più deboli della società che troppo spesso subiscono, senza avere la possibilità di replica. Bambini messi in croce, vittime del nostro mondo che invece di proteggerli spesso li condanna a vivere una vita di soprusi.

L’adulto nella fotografia di Ravelo è lo strumento di tortura che ogni volta in modo differente mette in croce i bambini: un cardinale simbolo degli episodi di pedofilia nella chiesa, il pagliaccio di McDonald simbolo dell’obesità infantile, un chirurgo simbolo del traffico d’organi, un soldato simbolo della guerra in Siria, un turista occidentale simbolo del turismo sessuale, un ragazzo armato fino al collo simbolo dell’utilizzo indiscriminato delle armi negli Stati Uniti, e di un tecnico nucleare simbolo dell’incubo radioattivo. A pagare, in ogni caso, sono sempre loro: i bambini.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.