Waanders In de Broeren, da monastero a libreria

Waanders In de Broeren è un ottimo esempio di architettura di recupero che riesce a conservare il passato e la tradizione pur convertendone l’utilizzo in qualcosa di più moderno.
Stiamo parlando dell’antica chiesa domenicana di Zwolle in Olanda. Il vecchio monastero Broerenkerk, costruito nel XV secolo che è stato recentemente trasformato in una libreria. L’ex chiesa ha aperto le porta al pubblico quest’anno, nel mese di luglio, mostrandosi nella sua nuova veste. La struttura è stata ideata dallo studio BK Architecten degli architetti Jos Burger e Wouter Keijzer, con lo scopo di rinnovare l’edificio della città di Zwolle senza intaccarne l’eredità culturale.

“Il nostro obiettivo principale è stato quello di lasciare inalterata la sobrietà e la modestia della chiesa” (Jos Burger e Wouter Keijzer)

È stata sicuramente una bella sfida, ma possiamo dire che i due architetti sono riusciti in pieno nel loro intento di mantenere intatto il valore storico dell’edificio pur creando qualcosa di estremamente nuovo. Chiunque la visiterà potrà immergersi in un vero tour storico-culturale semplicemente salendo la magnifica scala che conduce ai piani superiori della libreria e che al contempo permette di ammirare soffitti, colonne, affreschi e tutti i dettagli del monastero da molto molto vicino.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.