‘Stories’, Giuseppe De Luca

Un carattere in continua evoluzione attraverso il quale i bimbi possono raccontare la propria storia lasciandosi coinvolgere dalla magia e dal legame forma-significato.

‘Stories’ è un carattere iconografico progettato nel 2013 da Giuseppe De Luca. È un carattere in continua evoluzione attraverso il quale i bimbi possono raccontare la propria storia lasciandosi coinvolgere dalla magia e dal legame forma-significato nascosto dietro ogni lettera che richiama un simbolo della vita quotidiana, dalla palla da basket all’autobus.

Attraverso la composizione e l’associazione di più lettere e segni, si possono costruire racconti e immaginare storie sempre diverse, formare parole associando le lettere oppure ripercorrere la giornata appena trascorsa associando il significato simbolico di ogni icona.

Sono un designer e art director di Napoli, progetto identità e artefatti di comunicazione visiva. Credo fortemente nella creatività, nella musica, nel metodo e nella cultura come strumenti per costruire identità visive solide e dinamiche allo stesso tempo. Trovi i miei progetti su Behance e sul mio sito personale.

Collaboro da 3 anni con lo splendido team 3d0 Digital Agency e insieme guardiamo giorno dopo giorno il mondo con gli occhi di un bambino! Giuseppe De Luca

«…Siccome è quasi impossibile modificare il pensiero di un adulto, noi ci dovremo occupare dei bambini. Gli uomini e le donne che formeranno la nostra prossima società futura, sono già qui adesso, hanno 3 anni, 5, 7… Propongo quindi di allestire, nei musei, alcune salette come laboratori per bambini, dove questi possano andare al museo a giocare all’arte visiva… Un bambino creativo è un bambino felice» Bruno Munari

I racconti dei bimbi

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.