A Bologna il Cheap Festival 2014

Uno

Torna a Bologna dal 1° al 10 maggio 2014 la seconda edizione di Cheap, il festival interamente dedicato alla street art su carta che porta avanti un progetto di rigenerazione urbana degli spazi comuni attraverso una delle forme di public art più innovative e vitali degli ultimi anni: la street poster art.

BR1
CHEAP Green 2014

In parallelo, Cheap si caratterizza per l’apertura ad autori non esclusivamente provenienti dall’ambito della street artillustratorifotografigrafici sono infatti coinvolti attraverso una Open Call e invitati a misurarsi con una forma d’arte che coinvolge diversi linguaggi espressivi, trovando poi nel contesto urbano la sua naturale collocazione.

Ciò che distingue l’edizione 2014 risiede in un secondo progetto Cheap Green incentrato nello specifico su tutte le sfaccettature connesse alla sempre più attuale tematica del “verde”, scegliendo come area di intervento il centro storico anziché le periferie cittadine. Le zone coinvolte saranno i quartieri San VitaleSan DonatoPorto eNavile; qui muri di grandi dimensioni di proprietà comune verranno rigenerati grazie agli interventi di Lucamaleonte, OrticanoodlesHyuro,L.E.TMartina Merlini.

MP5 (Cheap 2013)
MP5 (Cheap 2013)
Uno (Cheap 2013)
Uno (Cheap 2013)
AK (Cheap 2013)
AK (Cheap 2013)
Sten & Lex (Cheap 2013)
CHEAP Green 2014
CHEAP Green 2014
CHEAP Green 2014

Gli artisti che saranno presenti quest’anno:

 

 

 

 

Hyuro

Martina Melini
Orticanoodles
Lucamaleonte
LET

 

 

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.