Jewish Museum Identity, Sagmeister & Walsh

Il Museo Ebraico è situato in un bellissimo palazzo di sette piani in Upper East Side a Manhattan ed è la più importante struttura dedicata all’arte e alla cultura ebraica negli Stati Uniti. Il Museo si distingue per la sua ampiezza e qualità e custodisce una rinomata collezione di 30.000 oggetti che è tra i tre le più grandi al mondo nel suo genere. L’esposizione del museo si rivolge a un pubblico eterogeneo attraverso un’ampia programmazione interdisciplinare e mostre contemporanee.

Il nostro obiettivo di rebranding del museo era di creare un nesso tra la storia e la contemporaneità e coinvolgere più generazioni di visitatori. Il nuovo sistema di identità che abbiamo creato si fonda sulla “geometria sacra”, un antico sistema geometrico sul quale è stata costruita la Stella di David. L’intero sistema di branding è disegnato basandosi su questa griglia: dal segno della parola e del marchio, a decine di patterns, icone, tipografie e illustrazioni. Per inserire la fotografia all’interno del sistema abbiamo costruito un’applicazione che partendo da una foto o da un video genera un’illustrazione del Museo Ebraico.

Grazie a questi sistemi, abbiamo progettato la modulistica, il packaging, le campagne pubblicitarie, il materiale promozionale e un nuovo sito che sarà lanciato nel mese di giugno. Questo sistema invita alla sorpresa e alla flessibilità attraverso i differenti media utilizzati che sono tuttavia tenuti insieme da un linguaggio visivo unificato.

CREATIVE DIRECTION: Stefan Sagmeister
ART DIRECTION, DESIGN, ILLUSTRATION : Jessica Walsh
DESIGN, ILLUSTRATION, ANIMATION: Zipeng Zhu
JEWISH MUSEUM CREATIVE DIRECTOR: Roy Rub, Seth Labenz
WEBSITE: Jessica Walsh, Morey Talmor, Claire Lin
ANIMATION: Pablo Delcan, Hester Kim
DESIGN ASSISTANCE: Jan Novák, Rikke Elverdam, Jordan Shevell, Moritz Resl, Ellen Flaherty, Chia-Fang Wu, Sam Galvao

All images courtesy Sagmeister & Walsh

Jessica Walsh and Stefan Sagmeister by Marco Scozzaro

Sagmeister & Walsh è uno studio di progettazione con sede a New York specializzato in identità, spot pubblicitari, siti web, applicazioni, film, libri e oggetti per i clienti, per il pubblico e per loro stessi.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.