“Tokyo Reverse”.
Simon Bouisson e Ludovic Zuili

Il 31 marzo 2014 sul canale televisivo France 4 è stato trasmesso un programma della durata di nove ore in cui viene mostrato un uomo che passeggia per le strade di Tokyo. Fin qui sembra una cosa piuttosto banale, ma l’effetto straordinario del filmato è che tutta la città sembra muoversi al contrario come se la pellicola si stesse riavvolgendo, mentre il protagonista continua a camminare normalmente verso la cinepresa. Quasi come se avanzare fosse elemento di disturbo in una società che gira alla rovescia, che arretra invece di progredire.

L’effetto filmico di come siano riusciti a ottenere un simile risultato è insito nel titolo del trailer, qui sotto, “Tokyo Reverse”.

Written and directed by : SÅNDL : Simon Bouisson et Ludovic Zuili
Original soundtrack director : Francesco Tristano
Produced by : Grégoire Olivereau
A coproduction : France Télévisions and EDEN
© 2014

SLOW TV
Questo lungometraggio di 9 ore fa parte della programmazione “Slow Tv”, nuovo tipo di televisione sperimentato in Norvegia che sta avendo un ottimo successo di pubblico tanto che ora è approdata anche in Francia.
Il primo programma della serie è stato Bergensbanen – minutt for minutt, una diretta di sette ore e quattordici minuti del viaggio di un treno sulla linea ferroviaria che collega le città di Bergen e Oslo, la Bergensbanen: è stato trasmesso nel 2009 dall’emittente pubblica NRK. Il programma era basato sulla trasmissione delle immagini provenienti da una sola telecamera, posta in testa al treno, senza nessuna regia: solo sette ore e quattordici minuti di paesaggi, stazioni, gallerie e ancora paesaggi.

TOKYO REVERSE – EXTRACTS #01 from Simon Bouisson on Vimeo.

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Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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