Operæ 2014, aperta la call for designer per la quinta edizione

Operæ invita designer, designer artigiani, maker e graphic designer a esporre e a partecipare con le proprie autoproduzioni alla quinta edizione della manifestazione, in programma a Torino dal 10 al 12 ottobre 2014. La tre giorni del design indipendente italiano e internazionale è l’occasione per esporre e vendere i propri prodotti, realizzati in piccole serie o in edizione limitata. Come ogni anno, Operæ è l’occasione per incontrare un pubblico sempre più ampio di visitatori, professionisti del settore, media e distributori. Per iscriversi occorre scaricare il modulo on line dal sito www.operae.biz e inviarlo entro il 5 settembre all’indirizzo operae@operae.biz. Le candidature saranno valutate e selezionate fino a esaurimento dei posti disponibili.


Operæ, il festival del design indipendente
Operæ è una piattaforma di incontro, condivisione, scambio e crescita che propone ogni anno un punto di vista inedito sul design attraverso occasioni di incontro, business, approfondimento e confronto intorno al tema del design e dell’autoproduzione, nei suoi aspetti culturali, economici e sociali.
La quarta edizione di Operæ, ospitata ai Cantieri OGR di Torino dal 11 al 13 ottobre 2013, ha registrato 18.022 visitatori (+20% di ingressi rispetto al 2012) e la presenza di 70 espositori internazionali provenienti da Italia, Francia, Germania, Olanda, Portogallo, Svezia e Svizzera. Tra gli ospiti dei dibattiti e dei workshop organizzati durante la manifestazione: Michele De Lucchi, Stefano Micelli, Gijs Bakker, fondatore di Droog Design, Alvaro Catalán de Ocón, lo studio olandese BCXSY, Giulio Iacchetti e Matteo Ragni.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.