Lago Film Festival, un lago e i suoi abitanti

 

Lancia la sua nuova immagine per la decima edizione, il Lago Film Fest, Festival Internazionale di Cortometraggi, Documentari e Sceneggiature di Revine Lago (Treviso) che si svolgerà dal 18 al 26 luglio.
Si tratta di un folgorante scatto fotografico che è parte di un più ampio progetto visivo ideato da Lago Film Fest, coordinato da Alan Chies e realizzato dal click di Marco Pietracupa, autore di moda e ritratti amato dalla stampa nazionale e internazionale.

Il progetto visivo che ha dato origine all’immagine ufficiale della decima edizione di Lago Film Fest è bandiera del rapporto stretto che lo lega al territorio in cui è nato, ed espressione divertita della sua irriverenza. Un lago e i suoi abitanti; uno specchio d’acqua incastonato tra le colline verdi su cui si riflettono i volti segnati dal tempo, sorpresi da un fragoroso flash o divertiti nella posa impreziosita dagli abiti della domenica. La nuova immagine di Lago Film Fest cristallizza il tempo che è stato scegliendo come modelli coloro che hanno vissuto il passato di Lago. Sulle rive, dove dormono i pedalò in attesa dell’estate, attendono i cantori di un’epoca che fu, immortalati nei loro abiti tradizionali. O sonnecchianti, come sotto ai raggi di sole dei pomeriggi di luglio.

Lago Film Fest X dà appuntamento al suo pubblico a luglio 2014 nel borgo di Lago (frazione di Revine Lago) con una giura internazionale, il Premio Rodolfo Sonego e una ricca programmazione di eventi d’arte e musica. Lago Film Fest si svolge tra le corti del borgo in pietra di Lago dove vivono poco meno di mille abitanti, e le rive del lago omonimo, di origine glaciale e dal delicatissimo equilibrio dell’ecosistema.

fonte: ufficio stampa

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Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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