Valentin van der Meulen, tra creazione e distruzione

I ritratti in bianco e nero di Valentin van der Meulen, realizzati con carboncino e gessetto, raccontano una riflessione sulla lettura dell’immagine e il suo rapporto con la realtà. Inizialmente Valentin lavora traendo ispirazione dalle notizie dei media o da immagini trovate nel web, oppure da fotografie che appartengono alla sua vita privata. In ogni caso, qualunque sia il modello preso a riferimento, la figura che l’artista ritrae è sempre inserita in un fondo nero come se già in questa fase iniziasse il processo di demolizione attraverso l’annullamento del contesto in cui il personaggio sussiste. In un secondo tempo il disfacimento si compie del tutto con la cancellazione di parte dei volti: i tratti, l’espressione e alcuni dettagli sono oramai andati persi come nelle immagini di un ricordo affievolito e lo spettatore viene messo al centro di una dimensione spazio-temporale che galleggia tra “ciò che era” e “ciò che resta”. Non soltanto chi guarda resta intrappolato, ma lo è anche l’artista stesso che viene inghiottito in un vortice continuo di creazione e distruzione.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.