Illustrare la bicicletta

Frank Patterson potrebbe essere considerato il primo illustratore del ciclismo. Nasce il 12 ottobre 1871 a Portsmouth in Inghilterra nel bel mezzo del regno della regina Vittoria. Il ciclismo a quel tempo si stava sviluppando come forma popolare di trasporto e, successivamente, come ricerca di svago per chi aveva tempo libero per esplorare o fare escursioni in bicicletta. Un periodo d’oro per il ciclismo. Si ritiene che sia stato questo il motivo per cui Frank si sia avvicinato alla bicicletta e abbia sviluppato un interesse per questo mondo, ma, probabilmente non è il motivo per cui ne ha iniziato a disegnare.
Non c’era nulla nel passato di Patterson che potesse suggerire un grande interesse per il disegno o per la bicicletta. Veniva da una famiglia marinara e tutti pensavano che avrebbe continuato quella tradizione. Divenne ben presto evidente però che la sua passione era per l’arte e, invece di una vita in mare, si iscrisse alla Portsmouth School of Art. Dopo aver completato gli studi e la laurea trovò difficile ottenere un impiego come artista a Portsmouth e decise di fare le valigie e andare a Londra in cerca di fortuna. Qui trovò lavoro nella produzione di illustrazioni per libri e riviste.

Nel 1893 Patterson iniziò a lavorare per Temple Press che pubblicava il magazine Ciclying oltre a molti altri giornali per i quali realizzò illustrazioni e che presto gli fece un contratto per produrre dieci disegni a settimana. Nel 1898 Frank lasciò Londra e affittò Pear Tree Farm vicino Billingshurst, West Sussex. Da quel momento in poi Patterson lavorò sempre da Pear Tree Farm per produrre le sue ben note e amate illustrazioni sul ciclismo.
Con la sua inseparabile Gillott 303 Patterson ritrae soggetti sempre familiari nei temi e nello stile. Un carattere suggestivo e pesante nell’uso delle linee per suggerire il tono e la profondità, non dissimile dalle incisioni dell’epoca, che erano tipicamente incise in legno e poi inchiostrate per la stampa. Il tema è quello della campagna inglese e i protagonisti uno o più ciclisti che godono della libertà di visitare le provincie d’Inghilterra con i loro paesaggi di quiete e letizia.Patterson ha lavorato fino alla fine della sua vita e ha prodotto costantemente un lavoro di alta qualità, anche quando aveva 80 anni. Nel 1950 la sua salute peggiorò e il 17 luglio 1952 morì chiedendo che le sue ceneri fossero disperse nella sua amata casa Pear Tree Farm.

Nel corso della sua carriera ha prodotto più di 26.000 illustrazioni, ognuna a suo modo meravigliosa. Ognuna di esse è un concentrato di libertà, quella libertà che il ciclista avverte mentre attraversa campi sconfinati, mentre gioisce del vento che gli accarezza il volto o mentre si ferma per godere del paesaggio. Pura libertà dentro un semplice disegno.

via: headsetpress

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Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

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