Toner, rassegna sulla buona editoria

Toner è una due giorni sull’editoria che, da oggi 18 luglio fino a domenica 20 luglio, riunisce a La Spezia alcune tra le più interessanti produzioni editoriali contemporanee. Dopo l’edizione pilota, andata in scena la scorsa estate, Toner lancia la prima edizione ufficia­le e una sfida: La Spezia può diventare un osservatorio sul publishing di ricerca, un bacino nel quale fare confluire persone che pensano e producono attorno al formato magazine e libro?

Il progetto è semplice: un bookshow monotematico ospitato presso presso lo Spazio Boss che, per la prima edizione, mette al centro una parola, cibo, indagata da un punto di vista sociale, culturale e visivo. I dieci editori invitati, oltre a pre­sentare le proprie pubblicazioni, in consultazione e vendita durante la rassegna, realizzano una nuova produzione focalizzata sul tema proposto. I risultati sono raccolti in una mostra/display sviluppata per l’occasione. Il bookshow è affiancato da una cena pubblica, un live di Musica da cucina e un panel di discussione con gli editori coinvolti negli spazi del CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, part­ner culturale dell’iniziativa.

Toner è ideato da Jacopo Benassi, Cristiano Guerri e Federica Pantani, a cura di Saul Marca­dent. L’immagine coordinata è di Federico Pepe.

I dieci editori coinvolti:
0_100 Editions
Antibtomic self publishingLe Dictateur
blisterZine
Boabooks
Cesura Publish
Humboldt
LÖK ZINE
Mammaiuto
PRINTABOUTME
Witty Kiwi

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.