Le installazioni di Gabriel Dawe, sembrano intricate ragnatele, audaci e delicate allo stesso tempo. La serie Plexus è, secondo l’artista, un riflesso del nostro bisogno di riparo. Gabriel fa un interessante parallelo tra la funzione di riparo dell’architettura (costruiamo per trovare riparo) e quella di protezione del vestire (ci vestiamo per proteggerci): dimensioni e materiali sono invertiti per creare una nuova costruzione che non ripara più i bisogni materiali del corpo, ma crea invece qualcosa che è simbolo delle strutture intangibili di cui l’umanità ha bisogno per sopravvivere come specie.
Gabriel Dawe è nato a Città del Messico dove è cresciuto circondato dall’intensità e i colori della cultura messicana. Dopo aver lavorato come graphic designer, si trasferisce a Montreal, in Canada nel 2000, con il desiderio di conoscere nuovi paesi. In cerca di libertà creativa ha cominciato a sperimentare e creare opere d’arte, arrivando ad esplorare i tessuti ed il ricamo, attività tradizionalmente associata alle donne e “proibita” ad un ragazzo cresciuto in Messico. A causa di questo, la sua opera è intrisa di nozioni di mascolinità e machismo così radicati nella sua cultura. Lavorando con filo e tessuti, il lavoro di Dawe si è evoluto nella creazione di installazioni di grandi dimensioni con il tessuto, la creazione di ambienti che si occupano di nozioni di costruzioni sociali e il loro rapporto con la teoria evoluzionistica e la forza di auto-organizzazione della natura.