Artista preminente della belle époque parigina, Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) ha fatto conoscere il linguaggio artistico delle avanguardie della fine del XIX secolo ad un vasto pubblico attraverso i suoi manifesti, stampe e illustrazioni per giornali e riviste. Sarà proprio lui il protagonista della mostra inaugurata al MoMA il 26 luglio scorso e in programma fino al 22 marzo 2015.
È stato un punto di contatto tra artisti, interpreti, autori, intellettuali e personalità della società del suo tempo, creando un ponte tra i bordelli e i salotti dell’alta società dell’epoca. Il suo lavoro permette di conoscere molti aspetti della vita parigina di quel periodo, dalla politica alla cultura visiva, fino all’ascesa delle forme di intrattenimento popolare quali i cabaret e i caffè-concerto. Questa mostra, composta quasi esclusivamente da opere facenti parte della collezione del museo, include manifesti, litografie, materiale pubblicitario e libri illustrati ed è la prima esposizione che il MoMA dedica esclusivamente all’arte di Lautrec negli ultimi trenta anni e dispone di oltre 100 esempi delle opere più note creato fino all’apice della sua carriera.
Organizzata tematicamente, la mostra esplora cinque soggetti che insieme creano un ritratto della Parigi di Lautrec. Una sezione è dedicata al caffè-concerto e alle sale da ballo ed esamina l’ascesa della cultura della vita notturna in Francia attraverso la raffigurazione di luoghi famosi, tra cui il celebre Moulin Rouge. Un altro si concentra sulle attrici, cantanti, ballerine e performer che hanno scatenato la fantasia dell’artista divenendo sue muse, tra le quali Yvette Guilbert, la celebre ballerina Loie Fuller, e l’amica Jane Avril. Un altro gruppo di opere appartenenti al portfolio “Elles”, raffigurano con grande umanità delle prostitute nel tempo libero assorte in privati momenti di introspezione.
Il ruolo di Lautrec nella scena artistica parigina è esplorato in un’altra sezione della mostra dove sono esposte le copertine da lui realizzate per gli spartiti musicali delle canzoni più popolari del momento, i programmi degli spettacoli teatrali cui aveva assistito e infine suoi contributi a riviste letterarie e non. L’ultima sezione esamina i piaceri della vita nella capitale francese, dalle corse dei cavalli a Longchamp, alle passeggiate al Bois de Boulogne, dalla moda del pattinaggio sul ghiaccio, alla cultura gastronomica parigina.
La mostra è organizzata da Sarah Suzuki, Associate Curator, Department of Drawings and Prints, MoMA. La mostra è sostenuta dal MoMA Annual Exhibition Fund.
Design Playgroundè un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.
Designcome “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.
Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo: “Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.
Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.
Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.
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