Inventario numero 9

Un nuovo progetto editoriale che getta uno sguardo illuminato e libero sulla scena del design, dell’architettura e dell’arte.

Inventario non è una rivista, Inventario non è un libro. Inventario è un nuovo progetto editoriale che getta uno sguardo illuminato e libero sulla scena del design, dell’architettura e dell’arte, ideato e diretto da Beppe Finessi, edito da Corraini, promosso e sostenuto da Foscarini.

Giunto al nono numero, il primo dopo il Compasso d’Oro ricevuto lo scorso maggio, Inventario prosegue la sua indagine a tutto campo nella cultura del progetto, fedele al suo approccio interdisciplinare, in un serrato dialogo tra design, arte e architettura.

La copertina di questo numero è dedicata a un elemento naturale, multiforme eppure essenziale: la foglia. Un elemento che ha conquistato la creatività di tanti progettisti e artisti, che hanno saputo rielaborarne forme, colori e funzioni per creare i più diversi oggetti di design, d’arredo e d’arte. All’interno di  Inventario ritroviamo le rubriche che organizzano il flusso di pensieri, oggetti e immagini. In questo numero Mariana Siracusa ci racconta il rapporto tra architettura e arte nell’opera di Fred Sandback; Massimo Curzi ci introduce in “Inventario per autori” nell’affascinante lavoro di A G Fronzoni; Cristina Miglio racconta un “Mito d’Oggi” come Shiro Kuramata, mentre Matteo Pirola ci racconta le “Normali meraviglie” di Alessandro Mendini; le “Brevi note” di Giulio Iacchetti gettano luce su un oggetto dalla multifunzionalità discreta come la gruccia; in “Temporalia” Giacinto di Pietrantonio ricerca le tracce nel design di un personaggio iconico, esso stesso opera di artigianato, come Pinocchio, e Michele Calzavara approfondisce il lavoro di un “architetto trasversale” come Jürgen Mayer H.

Tutti i contributi di Inventario 09: Mariana Siracusa su Fred Sandback, Massimo Curzi su A G Fronzoni, Francesco Garutti su “Kunsthalle Bern, 1992” di Michael Asher, Paolo Bocchi sull’acqua, Cristina Miglio su Shiro Kuramata, il dialogo tra Marco Romanelli e Johanna Grawunder, Matteo Pirola su Alessandro Mendini, Giulio Iacchetti sulla gruccia, Daniele Greppi sulle trottole di Domenico Busnelli, Giacinto di Pietrantonio su Pinocchio, Martina Sanzarello sugli “Accoppiamenti giudiziosi”, Daniele Lupo e Angelika Burtscher in dialogo con Manuel Raeder, Manolo De Giorgi su cinque piante architettoniche e Michele Calzavara su J. Mayer H.

Beppe Finessi (1966), architetto, svolge attività didattica, critica e di ricerca. Attraverso progetti espositivi ed editoriali si occupa dell’opera dei grandi maestri del design italiano e dei nuovi protagonisti della scena internazionale. Dal 2010 progetta e dirige “Inventario. Tutto è Progetto”.

Colophon

Inventario
Tutto è Progetto ⁄ Everything is a Project

Direttore ⁄ Editor
Beppe Finessi

Art Director
Artemio Croatto ⁄ Designwork

Responsabile di redazione ⁄ Editorial manager
Elisa Testori

Redazione ⁄ Editorial staff
Paolo Bocchi, Michele Calzavara,
Deborah
 Duva, Matteo Pirola

Progetto grafico ⁄ Graphic design
Chiara Caucig ⁄ Designwork

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.