Natale per Emergency.
Il calendario 2015

Illustrazione di Riccardo Guasco

Quest’anno le storie racchiuse tra le mura di quegli ospedali sono state immaginate e reinterpretate dalla creatività e dal tratto di dodici illustratori italiani: dalle cure alle vittime delle mine al Centro di maternità che fa partorire le donne in sicurezza, dall’idea di uguaglianza all’impegno per la formazione professionale e per il lavoro delle donne, dall’opposizione alla guerra alla bellezza degli ospedali come riconoscimento di dignità. Tutto questo e molto altro è Emergency.

“A guardarlo da vicino, a guardarlo tutto intero, a guardarlo da diverse angolazioni, un ospedale è molto più che mattoni, medici e pazienti. È un piccolo mondo, pieno di storie, pieno di vite.” Cecilia Strada, Presidente di Emergency

Quale migliore regalo per onorare il vero spirito natalizio? Il calendario 2015 è in vendita sul sito di Emergency e presso i banchetti dei volontari.

Le illustrazioni sono di Joey Guidone, Angelo Monne, Riccardo Guasco, Guido Scarabottolo, Lorenzo Gritti, Francesco Chiacchio, Giulia Sagramola, Shout, Marta Iorio, Olimpia Zagnoli, Matteo Perazzoli, Giordano Poloni.

Emergency è in Afghanistan dal 1999. Ha costruito un Centro chirurgico e un Centro di maternità ad Anabah, nella valle del Panshir, un Centro chirurgico a Kabul, un ospedale a Lashkar-gah e una rete di Posti di primo soccorso e Centri sanitari. Dal 2000 Emergency è impegnata in un programma di assistenza sanitaria ai detenuti delle maggiori carceri del Paese.

Illustrazione di Joey Guidone
Illustrazione di Angelo Monne
Illustrazione di Riccardo Guasco
Illustrazione di Guido Scarabottolo
Illustrazione di Lorenzo Gritti
Illustrazione di Francesco Chiacchio
Illustrazione di Giulia Sagramola
Illustrazione di Shout
Illustrazione di Marta Iorio
Illustrazione di Olimpia Zagnoli
Illustrazione di Matteo Perazzoli
Illustrazione di Giordano Poloni

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.