“Moving Futures” identity.
Il progetto di Team Thursday

Team Thursday è uno studio di design olandese con base a Rotterdam fondato da Loes van Esch e Simone Trum. Le applicazioni dei loro progetti vanno dalla carta stampata al design dello spazio, con un approccio concettuale ed energico e un forte linguaggio visivo. Il lavoro si concentra sulla progettazione delle identità in senso lato: dalla corporate identity a concept di design globale per eventi (culturali).

Il processo (o azione) svolge un ruolo importante nel nostro lavoro. Questo si traduce in un particolare interesse per le tecniche di tattilità e stampa analogica ma può anche evolvere in un disegno o attività spaziale (carta da parati strappata, ri-dipingere un manifesto, la creazione di un cartellone dinamico).

Moving Futures è un nuovo festival di danza itinerante con opere di coreografi contemporanei emergenti che si pone l’obiettivo di introdurre e sostenere le nuove generazioni di artisti. Il festival vuole inoltre coinvolgere il pubblico con – accanto alle performance – laboratori, eventi, conferenze e feste.

Con l’obiettivo di riflettere questo programma aperto e interattivo, Team Thursday ha creato una serie di manifesti tipografici che ha personalizzato ciascuno in modo diverso, mettendo in evidenza le informazioni chiave con un pennarello rosso. Come previsto dal brief, il movimento era un aspetto fondamentale per la comunicazione, così Loes van Esch e Simone Trum e il loro team di aiutanti (“grazie Koen, Bas, Thomas e Ing”) prendendo ispirazione dai passi di danza e di espressione fisica hanno ottenuto come risultato duemila manifesti unici disegnati a mano che sono stati distribuiti in giro per le città coinvolte.

 

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.