American Chronicles:
The Art of Norman Rockwell

mostra ROCKWELL
Norman Rockwell The Runaway, 1958 © 1958:SEPS: Licensed by Curtis Licensing, Indianapolis, IN, USA All rights reserved.

Fino all’8 febbraio 2015 Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra ospita la mostra American Chronicles: The Art of Norman Rockwellcurata da Danilo Eccher (Direttore della GAM di Torino) e Stephanie Plunkett (Chief Curator del Norman Rockwell Museum).

Per la prima volta esposte in Italia oltre cento opere provenienti dalle collezioni del Norman Rockwell Museum di Stockbridge, che propongono al pubblico una retrospettiva completa dell’artista statunitense.
Opere iconiche come The Runaway o The problem we all live with, che interpretano talvolta con ironia, talora con occhio accorto, settant’anni di storia americana.
Norman Rockwell, attivo dal 1913 agli anni Settanta del Novecento, contribuisce con le sue opere (riprodotte su manifesti, copertine di giornali o create per promuovere prodotti di largo consumo) a creare ed affermare su scala internazionale gli ideali della società americana.
Oltre agli oli su tela, fotografie e documenti dell’artista, in mostra sarà esposta la raccolta completa delle 323 copertine del The Saturday Evening Post, collezione unica che testimonia la quasi cinquantennale collaborazione di Rockwell con il celebre magazine.

La mostra è promossa dalla Fondazione Roma e organizzata dal Norman Rockwell Museum di Stockbridge, Massachusetts, USA e dalla Fondazione Roma Arte-Musei, in collaborazione con La Fondazione NY e la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Roma.

 

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Norman Rockwell Triple Self-Portrait, 1960 ©1960: SEPS: Licensed by Curtis Licensing, Indianapolis, IN, USA All rights reserved.
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Norman Rockwell The Problem We All Live With, 1964 ©Norman Rockwell Family Agency. All rights reserved.
mostra ROCKWELL
Norman Rockwell Girl with String, 1955 ©Norman Rockwell Family Agency. All rights reserved
mostra ROCKWELL
Norman Rockwell Brass Merchant, 1934 ©1934 SEPS: Licensed by Curtis Licensing, Indianapolis, IN, USA. All rights reserved

 

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.