“Kolor”, 45 immagini inedite a colori di Elliott Erwitt. Galleria “In Focus”, Colonia

La galleria in focus di Colonia, in Germania, celebra quest’anno il suo 25° anniversario con un’esposizione in anteprima di sole fotografie a colori, scattate da uno dei più famosi fotografi del mondo: Elliott Erwitt. La mostra Kolor porta alla luce quarantacinque immagini a colori mai esposte prima, selezionate da un archivio di circa 500mila diapositive, che raccontano la passione del fotografo per la street photography ma anche il suo lavoro sui set di film come A qualcuno piace caldo di Billy Wilder e Gli spostati di John Huston.

Come lo stesso Erwitt diceva “il colore descrive, il bianco e nero interpreta”. Egli infatti durante la sua carriera viaggia su due binari. Da un lato lavora con il colore per committenze e pubblicità, dall’altro si dedica a quello che gli piace più fare: andare in giro fotografando con la sua amata Leica. Così le sue fotografie in bianco e nero sono quelle per cui è più conosciuto, le più viste, esposte e pubblicate. Kolor invece indaga il binario meno battuto, ma altrettanto interessante e curioso da approfondire.

La mostra sarà aperta al pubblico fino all’11 febbraio 2015 (su appuntamento fino al 25 marzo 2015).

Elliott Erwitt, Saint Tropez (France 1959)
Elliott Erwitt, Saint Tropez (France 1959)
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Elliott Erwitt, Bretagne-France (1960)
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Elliott Erwitt, Che Guevara. Havanna (Cuba 1964)
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Elliott Erwitt, sul set de Gli spostati con Frank Taylor, Montgomery Clift, Eli Wallach, Arthur Miller, Marilyn Monroe, John Houston e Clark Gable (Reno Nevada, 1960)
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Elliott Erwitt, Marilyn Monroe (Reno, Nevada 1960)
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Elliott Erwitt, California (USA 1956)
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Elliott Erwitt, Czestochowa (Polonia 1964)

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.