L’Atlas a Roma. Il video

Si conclude domani, 17 gennaio, Transversal, la prima mostra personale in Italia dell’artista francese L’Atlas, organizzata dalla Wunderkammern. Vi proponiamo il video, realizzato da Yu Akao per Wunderkammern, che racconta il “muro” realizzato da L’atlas a Roma, in via Galeazzo Alessi, 209, dal 19 al 20 Novembre 2014.

latlas_roma_designplayground_01 latlas_roma_designplayground_02 latlas_roma_designplayground_04latlas_roma_designplayground_00

_______

Yu Akao,  nasce a Okayama City (Giappone) nel 1976. Trascorre i primi anni di scuola trasferendosi nella città di Kawasaki fino a quando soggiorna in Italia nel 1992 a soli 16 anni. Dopo aver conseguito il diploma di Maturità Artistica presso il Liceo Artistico Statale di Salerno segue il corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma diplomandosi nel 2003. Prosegue il suo percorso di formazione specializzandosi in pittura sempre presso l’Accademia Belle Arti di Roma. Dopo aver partecipato a diverse mostre, approfondisce i suoi studi nel campo dell’Animazione, video e musica. Attualmente si interessa della musica elettronica frequentando il corso di Sonic Arts a S. Louis College of Music. Vive e lavora a Roma.

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.