Il porno-fumetto con le nuove Bibbie di Tijuana

Le nuove edizioni firmate Horizontal Press.

Le Bibbie di Tijuana (Tijuana bibles) erano fumetti pornografici prodotti in America dal 1920 al 1960, che ebbero il culmine di diffusione durante la Grande Depressione. Il loro nome è legato alla cittadina messicana di Tijuana, che, fra la prima e la seconda guerra mondiale, era il luogo dove gli americani potevano scatenarsi, dimenticando le rigide leggi sul sesso e sulla pornografia, tanto da diventare sinonimo di vizio e perversione.

Le Bibbie erano composte da otto pagine, con delle dimensioni di circa 10×15 cm, nei quali noti personaggi dei cartoni animati, stelle del cinema o personaggi politici, venivano mostrati senza veli in storielle umoristiche ed erotiche (ad esempio Popeye, Betty Boop, Dick Tracy, Flash Gordon, Mae West e Joe Louis).

Considerate oggi preziosi pezzi da collezione, venivano originariamente stampate a basso costo con inchiostro nero su carta bianca e vendute “sotto banco” nelle scuole, nei garage, nei negozi di sigari, dal barbiere o per strada. La maggior parte degli autori di questi fumetti, perlopiù conosciuti attraverso nomi di fantasia come Mr. Prolific o Artist No.2, non furono mai riconosciuti.

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Horizontal Press è una piccola casa editrice pornografica con sede a Brooklyn, New York, fondata dall’illustratrice inglese Kaye Blegvad. Il suo progetto principale è proprio la produzione di nuove “Bibbie di Tijuana”, ottenute in parte tenendo fede al tradizionale formato di otto pagine e dall’altra conferendo un sapore contemporaneo grazie alla partecipazione di alcune tra le più ironiche e stimolanti menti del mondo dell’illustrazione.

La prima edizione delle nuove Bibbie è stata pubblicata il 13 febbraio 2015 e stampata a due colori in risograph da Rough House Comics (Austin, Texas).

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As much, di lizzy Stewart
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Island Girls di Leah Goren
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Island Girls di Leah Goren
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The.Us di Leandro Castelao
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Oh, Fuck This Weather di Sophia Foster-Dimino
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I I di Roman Muradov
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Oh, Fuck This Weather di Sophia Foster-Dimino
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The Illustrator di Clay Hickson
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The Illustrator di Clay Hickson
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Fuck Buddy di Eleni Kalorkoti
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Fuck Buddy di Eleni Kalorkoti
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As much di lizzy Stewart
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Glory Hole di Pete Gamlen
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Glory Hole di Pete Gamlen
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Girl On Girl di Kaye Blegvad
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Girl On Girl di Kaye Blegvad

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.