“Touch the sky”. Alex Zanardi

Un breve, ma molto intimo, ritratto di Alex Zanardi, ex pilota di Formula 1 e vincitore della American Champ Car Series.

“Touch the sky” (diretto da Tim Harne) è un breve, ma molto intimo, ritratto di Alex Zanardi, ex pilota di Formula 1 e vincitore della American Champ Car Series. Alex era già una stella, quando nel 2001 ebbe un incidente quasi mortale al Lausitzring, in Germania, a causa del quale il pilota perse le gambe, ma non la sua attitudine.

Alex Zanardi è tornato e ha fatto l’impossibile: ha vinto gare del Mondiale Turismo, nel paraciclismo ha conquistato due medaglie d’oro ai Giochi paralimpici di Londra 2012 e cinque titoli ai campionati mondiali.

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È stata un’esperienza unica trascorrere una giornata con un vero eroe nella sua casa di Padova, parlare della sua vita e unirsi a lui per una sessione di allenamento con la sua hand-bike. Le sue parole alla fine del nostro film lo descrivono al meglio: “I’m a lucky person because at the age of 47 things are not over yet”.

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AGENCY // STEREOSCREEN
DIRECTOR // TIM HAHNE
EDIT & GRADING // JULIUS JACOBY
DoP // THOMAS NÖSNER
MUSIC // TONY ANDERSON
PRODUCER BMW // MARC THIESBUERGER
PRODUCTION // STEREOSCREEN

La storia di Alex Zanardi è parte del documentario “Adrenalin – The BMW Touting Car story” uscito a novembre 2014 prodotto da Steroscreen

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.