“Visual Families”, graphic storytelling
in design and illustration

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Nella linguistica per campo semantico (o di significato) si intende un insieme di parole di una stessa lingua che si riferiscono ad uno stesso gruppo organizzato di significati in qualche modo legati tra di loro. Le aree di significato che si possono trovare sono infinite e infinita è la fantasia che serve per generarne sempre di nuove.
Come nel linguaggio verbale anche in quello visivo il fascino della catalogazione ha condotto tanti grafici e illustratori a creare un ampio spettro di inventari, elenchi e liste che scandagliano e organizzano il mondo che ci circonda. Dai tipi di pasta ai poeti, dagli uccelli ai pesci, dalle bandiere alle acconciature di Hollywood, dagli abiti delle icone pop ai presidenti degli Stati Uniti.

La casa editrice Gestalten ne ha fatto un libro, Visual Families, nel quale il lavoro di progettisti e illustratori di tutto il mondo è riunito sotto un’unica copertina e la passione dell’individuo per la classificazione viene trattata in modo giocoso e divertente. Ognuno dei protagonisti contribuisce a suo modo ad ampliare la visione sul mondo del lettore, il quale troverà di certo qualche nuova lista da aggiungere alla sua “collezione” privata.

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Editors: Antonis Antoniou, Robert Klanten, Hendrik Hellige, Sven Ehmann
Data di pubblicazione: agosto 2014
Formato: 24.5 x 33 cm
Pagine: 208
Lingua: Inglese

 

 

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.