Fuoco fuochino: la casa editrice
“più povera al mondo”

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“… stampe in fotocopie in numero di 11 (undici) che verranno spedite agli amici, sempre quelli, giusto per vessarli quel tanto che basta. In più saranno stampate 9 copie, destinate al pubblico (a prezzo variabile), ognuna firmata Prova dell’Editore”.

Così introduce l’editore Afro Somenzari le pubblicazioni di Fuoco fuochino (“la casa editrice più povera al mondo”, titolo che rivendica con orgoglio). Ogni anno la casa editrice stampa una raccolta dei testi pubblicati nei mesi precedenti, arricchita dei disegni di grandi illustratori.

Per questa occasione sabato 14 marzo alle ore 18.00 presso CorrainiMAMbo artbookshop, Afro, fondatore e anima di Fuoco fuochino, incontrerà Paolo Albani, Virginia Merisi e Paolo Colagrande, tre degli autori che hanno contribuito con i loro scritti a questo esercizio di letteratura gratuita, nato nel cuore della Bassa accarezzata dal Po, al confine fra Lombardia ed Emilia, in un paesaggio di nebbie, narratori, barche e osterie.
In occasione dell’incontro, verranno esposte alcune delle tavole originali delle tre raccolte finora pubblicate, ad opera di Gianluigi Toccafondo, Guido Scarabottolo e Ugo Nespolo.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.