“Glop”. I contenitori per alimenti in silicone platinico

Questo progetto è il risultato di una vasta ricerca concettuale sulla materialità degli oggetti quotidiani effettuata dalla designer spagnola Berta Julià Sala, iniziato dopo che la progettista si è interrogata sul concetto di percezione, di come influisce sul nostro modo di intendere e di utilizzare gli oggetti e come influenza il modo in cui questi stessi si progettano.

Glop è un insieme di cinque contenitori per alimenti che offrono un’ampia varietà di funzioni possibili grazie alla morbidezza del materiale utilizzato: il silicone. Anche se pensati come una tazza, una ciotola, un piatto, una bottiglia e una grande ciotola, la possibilità di cambiare la loro forma con semplici gesti permette all’utente di decidere il modo migliore per utilizzarli.

Forme specifiche possono essere generate, quando necessario, mediante la modifica della forma originale; per esempio, stringendo i bordi della tazza, si può versare il caffè in un altro bicchiere senza correre il rischio di versarlo o si può mescolare un insalata chiudendo e scuotendo la grande ciotola. Sono utili per versare, mescolare, servire, conservare, preparare, mangiare e bere.

Glop è realizzato con silicone platinico alimentare (con caratteristiche e resistenze chimiche come il silicone normale ma con miglior grado di atossicità), può essere lavato, riscaldato e raffreddato. Con le sue linee pulite e forme semplici, così come la sua morbidezza e piacevolezza al tatto Glop incoraggia la creatività delle persone alla ricerca di nuove applicazioni.

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Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.