Mammaiuto. La giovane autoproduzione si racconta

Da venerdì 6 a venerdì 20 marzo, il Cinema Caffè Lanteri di Pisa ospiterà la mostra dell’associazione Mammaiuto, collettivo di quattordici giovani e intraprendenti fumettisti, per lo più toscani con alcune incursioni emiliane, che in questi ultimi due anni con il loro talento si stanno distinguendo nel panorama italiano dell’autoproduzioneAd aprire l’esposizione, il giorno 6 marzo alle ore 19.30 un incontro con gli autori, trasmesso in streaming da Radiocicletta, media partner dell’evento.

Mammaiuto
È Giorgio Trinchero, fondatore nel 2003 della rivista autoprodotta “Il Peso del Martello”, il fumettista attorno alla quale si è formato il primo nucleo di autori che hanno poi preso parte del direttivo Double Shot, tra il 2007 e il 2010, e con i quali proprio nel 2011 ha costituito Mammaiuto. Lo scopo dell’associazione è quello di fare fumetti per il piacere di farli e raggiungere i lettori direttamente, eliminando la presenza di intermediari, pubblicando gratuitamente on line tutte le storie, le illustrazioni e le strisce realizzate. Dallo scorso anno l’attività del collettivo si è consolidata con l’autoproduzione di alcune di queste storie, raccolte e rilegate in volumi da collezione, come quelli di Francesco Guarnaccia, con From Here To Eternity, di Lorenzo Palloni con Mooned, di Sara Menetti con Tokyo e Fototessere, di Claudia Razzoli (conosciuta come La Nuke) con I diari della Nuke. Per poi passare alle serie ancora on line di Agata Matteucci e i suoi sketch a fumetti sulle leggende metropolitane dei bambini, Giusy Gallizia con la storia breve Va tutto bene, Alessio Ravazzani e la serie di strisce Bar Barie, Kenji Nakasone con Il Patriota 2012 e Francesco Frongia con Mantra. Ed arrivare poi alle collaborazioni a due o tre mani come Un lungo cammino, volume autoprodotto da Samuel Daveti, Lorenzo Palloni e Francesco Rossi; Un angolo di cielo blu di Paolo Deplano, Nicolas Jarry e Silvia Fabris; infine Le immobili avventure di Victor Sisendesmera di Laura Camelli, conosciuta come La Came, e Giorgio Trinchero.

07_Muri_Nuke e Samuel Daveti
© La Nuke e Samuel Daveti
08_Francesco Frongia_Mantra52
© Francesco Frongia
06_FHTE_Francesco Guarnaccia
© Francesco Guarnaccia
05_Un Lungo cammino_Palloni+Daveti+Rossi
© Samuel Daveti, Lorenzo Palloni e Francesco Rossi
04_Lorenzo Palloni_Mooned
© Lorenzo Palloni
03_Razzoli_I diari della Nuke
© Claudia Razzoli (La Nuke)
02 Giorgio Trichero_La Came_Le immobili avventure di Victor Sisendesmera
© Giorgio Trichero
01_Sara Manetti_Tokyo_Cerimonia del te
© Sara Manetti

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.