Oscar 2015: le animazioni per la categoria “Miglior Film”

Per introdurre la categoria “Miglior Film” durante la cerimonia degli Oscar 2015, lo show producer dell’evento Lee Lodge ha commissionato al graphic designer Henry Hobson in collaborazione con lo studio di animazione Elastic, il progetto delle sequenze animate per ogni film in concorso: Birdman, The Imitation Game, Boyhood, The Grand Budapest hotel, Whiplash, The Theory Of Everything, Selma e American Sniper.

Birdman_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_02
The_Imitation_Game_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_05
Whiplash_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_08
Boyhood_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_03
The_Theory_Of_Everything_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_07
The_Grand_Budapest_Hotel_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_04
Selma_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_06
American_Sniper_Graphic_Best_Picture_Oscars_2015_Title_Sequence_designplayground_01

Il video che mostra le varie sequenze

Anche nel 2014 Henry Hobson era stato incaricato di occuparsi delle animazioni delle pellicole candidate a “miglior film”

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.