“36 Days of Type”. Seconda edizione

36 Days of Type è un progetto che invita designer, illustratori e grafici a contribuire con la loro personale visione dei segni che compongono il nostro alfabeto.

Tutto è iniziato quando i due graphic designer di base a Barcellona Nina Sans e Rafa Goicoechea hanno deciso di sfidare se stessi e alcuni colleghi nel progettare una lettera ogni giorno e pubblicarla sul loro profilo Instagram, lasciando molto spazio alla sperimentazione e a nuovi approcci.

L’ispirazione di creare il progetto è venuta quando Victor Bregante, graphic designer e loro buon amico, ha suggerito l’idea di allargare questo esercizio a livello globale con un evento della durata di 36 giorni che celebra i caratteri dell’alfabeto e la creatività e che coinvolge, come detto, designer, illustratori, amanti dei caratteri e creativi provenienti da tutto il mondo.

Per 36 giorni continuativi, i partecipanti sono chiamati a progettare una lettera o un numero al giorno per generare un alfabeto completo, per rappresentare lo stesso segno da molte prospettive diverse. Il tutto attraverso Instagram. Un progetto che si propone di creare uno spazio di progettazione sulla tipografia e le sue infinite possibilità.​​ 

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by @gasolineindia
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Iniziata il 1° di Aprile, la seconda edizione è terminata, come da calendario, il 12 maggio. Nelle immagini che seguono una selezione dei numeri dallo zero al nove. Non perdetevi le altre lettere dell’alfabeto.

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by @dsierra
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by @margaridaaesteves
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by @gallegonacho
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by @denislelix
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by @antonitudisco

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.