“Face-o-mat”.
L’illustrazione come strumento di interazione sociale

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L’interazione con le macchine ha reso la nostra vita quotidiana più facile, veloce ed efficiente. Nonostante la rapida diffusione della tecnologia, le macchine non sono ancora riuscite a sostituire un semplice sorriso. Fino all’arrivo di Face-o-mat

Face-o-mat è la macchina “analogica” capace di produrre ritratti sociali ideata dall’illustratore, artista e “visual inventor” Tobias Gutmann che, concependo l’illustrazione come strumento di interazione sociale, dal dicembre del 2012, ha viaggiato per 110’607 km, da Stoccolma a Milano, Dar es Salaam, Tokyo, Londra, Copenhagen, Basilea, Francoforte, Madrid, Zurigo, San Francisco, Parigi, Düsseldorf, Melbourne e Wamangu (Papua Nuova Guinea) realizzando 1.716 ritratti. 

Face-o-mat è stata costruita originariamente con cartone recuperato da un cassonetto; è stata poi realizzata una seconda versione in MDF,  più resistente al viaggio.

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Face-o-mat Travels the World – 2013. Il video

Video credits:
Camera: Tobias Gutmann, Hironori Tsukue (Milan), Bun (Tokyo)
Sounddesign: Markus Eriksson

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.