Memorie Urbane #7.
Millo, Vesod e Pablo S. Herrero

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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo

Ancora aggiornamenti da Memorie Urbane 2015, tra gli ultimi ospiti al lavoro in questi giorni troviamo gli italiani Millo e Vesod insieme allo spagnolo Pablo S. Herrero.

Millo rappresenta un bel ritorno, già al lavoro qui nella passata edizione con un incredibile muro a Fondi e una mostra personale con Etnik, ha da poco terminato di realizzare una nuova pittura su una piccola facciata a Gaeta a pochi passi dal lavoro realizzato da Vesod. Un bel ritorno anche quello di Pablo S. Herrero che dopo aver messo le radici dei suoi alberi a Gaeta e Terracina nella passata edizione, quest’anno si è cimentato con una bella parete ad Arce.
In attesa di nuovi aggiornamenti  vi lasciamo alla consueta e ricchissima gallery fotografica.

MILLO
Francesco Camillo Giorgino, in arte Millo, classe 1979, nasce a Mesagne (BR). Si forma con gli studi in Architettura e spazia con la sua professionalità tra la progettazione, il disegno e la pittura. Architetto di giorno e artista di notte, Millo sembra fuggire dalla dimensione urbana per costruire un’umanità a due dimensioni e due colori, rigorosamente bianco e nero. Una sorta di disegno con “flusso di coscienza” per raccontare storie usando il muro come la pagina di un libro. Ha realizzato muri in Italia e all’estero, alterando la percezione dimensionale dello spazio, con una nuova prospettiva riflessiva, astratta e talvolta ironicamente fiabesca.

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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo
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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo
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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo
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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo
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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo
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Millo, Gaeta © Foto di Flavia Fiengo

PABLO S. HERRERO
Pablo S. Herrero, artista spagnolo dalle mille collaborazioni, con un linguaggio che porta tutti inevitabilmente a mettere radici. Un lavoro che si insinua in ogni spazio libero della superficie; il linguaggio di P. S. Herrero parte da una stilizzazione dell’albero, ricondotto ad una continuità tra apparato aereo e radici, attivo soprattutto in Spagna, lavora su commissione di privati e gallerie. Per Memorie Urbane ha realizzato diversi muri, a Gaeta, Terracina e ad Arnara.

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Pablo S. Herrero, Arce © Foto Dante Corsetti
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Pablo S. Herrero, Arce © Foto Dante Corsetti
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Pablo S. Herrero, Arce © Foto Dante Corsetti

VESOD
Vesod nasce a Torino nel 1981, vive e lavora a Venaria Reale. Figlio d’arte, suo padre è il pittore surrealista Dovilio Breso, entra nell’ambiente urderground dei graffiti fin dagli anni ’90, iniziando un personale progetto di ricerca linguistica, parallelo alla formazione universitaria in ambito scientifico. Fonde realismo e geometria lavorando sul concetto relativo di tempo, sui punti di vista multipli e sulle sfaccettature della luce riflessa nell’aria e all’interno dei colori. Fondatore nel 2010 del seguitissimo blog Graffuturism.

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Vesod, Gaeta © Foto Flavia Fiengo
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Vesod, Gaeta © Foto Flavia Fiengo
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Vesod, Gaeta © Foto Flavia Fiengo
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Vesod, Gaeta © Foto Flavia Fiengo
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Vesod, Gaeta © Foto Flavia Fiengo

 

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.