Open Call Fruit Exhibition

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Torna anche quest’anno Fruit Exhibition, in programma dal 29 al 31 gennaio 2016, manifestazione internazionale di editoria e autoproduzioni nel campo del design, della musica e dell’arte. Con i preparativi per la quarta edizione parte anche la Open Call per partecipare come espositori, per la quale sono chiamati all’appello editori, illustratori, self publisher, graphic designer, artisti, distributori, stampatori e tutti coloro che, in generale, lavorano su pubblicazioni indipendenti o di ricerca sul digitale applicato al web e ai nuovi devices.

Il termine ultimo per richiedere di partecipare come espositori alla quarta edizione di Fruit Exhibition è previsto per sabato 5 settembre.
Per iscriversi basta andare sul sito www.fruitexhibition.com e scaricare l’application form.

Il programma di Fruit si svolge, come lo scorso anno, in tre giornate ognuna delle quali tratterà una tematica specifica: self-publishing e autoproduzione, con le relative ricadute sull’aspetto artigianale delle produzioni, il confronto tra le esperienze nazionali ed estere, gli editori storici e i “nuovi arrivati”; nuove forme di editoria, dal digitale agli ibridi come il multimedia; video e grafica in movimento, app, e-books e web zine e il graphic design come patrimonio, ovvero riconoscere le professionalità, comunicare il progetto e il mestiere, comunicare la cultura e quindi il dialogo con le istituzioni, educare alla cultura visiva i vertici aziendali.

La prossima edizione di Fruit prevede: l’allestimento di un market di editoria indipendente cartacea e digitale con editori provenienti da tutta Europa; una serie di incontri teorici con esperti del settore che argomenteranno le tendenze del panorama editoriale italiano e internazionale; diversi laboratori per bambini e adulti che approfondiranno temi e pratiche della stampa, del paper engineering e dell’autoproduzione editoriale; alcune performance di progetti di autoproduzioni musicali e la raccolta di materiale editoriale da destinare alla biblioteca di Fruit.

Novità del prossimo Fruit sono le iniziative di avvicinamento al festival. A settembre, infatti, ci sarà un primo assaggio della prossima edizione dell’evento attraverso Fruit Landscape che riunisce la mostra personale di Jules Julien alla Biblioteca comunale dell’Archiginnasio, in cui verranno esposti 72 poster di stemmi araldici medievali riprodotti dall’artista e una serie di altri appuntamenti presso le Serre dei Giardini Margherita. Tra questi un workshop di estrazione del colore dalle piante e il loro relativo utilizzo in serigrafia, a cura di Medulla, in collaborazione con Kilowatt; un workshop di lettering a cura di Francesco Zorzi e la mostra Natural Recall che esplora la relazione tra il mondo della natura e quello della rappresentazione grafica.

Da non sottovalutare è la concomitanza con la quarantesima edizione di Artefiera. Sarà quindi un weekend in cui la città si popolerà di un pubblico dalle esigenze estetiche elevate, appassionato e sensibile alle forme di espressione artistica contemporanea, capace di comprendere le ultime avanguardie del linguaggio visivo.  

Design Playground è un viaggio nella creatività attraverso i progetti più suggestivi della cultura contemporanea. Un racconto fatto di storie, di idee e di sogni.

Design come “progettazione di un artefatto che si propone di sintetizzare funzionalità ed estetica”.

Siamo partiti proprio da qui, dal termine design. Una parola che, come spesso accade con i termini di cui si abusa, ha perso il suo significato originale. O meglio, siamo noi che lo abbiamo perso di vista. Il design non è lusso, il design è creatività ma soprattutto, ricerca e progetto, è saper ascoltare e capire le necessità. Con le parole di Enzo Mari tratte da 21 modi per piantare un chiodo“Credo che il design abbia significato se comunica conoscenza”.

Quello che ci prefiggiamo è raccontare quel design che comunica appunto la storia e le conoscenze che hanno permesso di arrivare alla sua sintesi. Tutto questo in uno spazio aperto a tutti, un playground, dove sia centrale la voglia di conoscere, approfondire e cercare spunti di riflessione.


Massimo Vignelli ha affermato: «Il design è uno – non sono tanti differenti. La disciplina del design è unica e può essere applicata a molti ambiti differenti». E ancora Ettore Sottsass “il design è un modo per discutere di società, politica, erotismo, cibo e persino di design. Alla fine, è un modo per costruire una possibile utopia figurativa o una metafora della vita”.

Design Playground attraversa i differenti ambiti della progettazione trattandoli come parte di un unicum che li comprende tutti: dalla grafica alla fotografia, dall’illustrazione al video, dall’industrial design all’arte.